Filosofia alimentare/ Per dimagrire non rinunciare al cioccolato: evita le verdure e il latte

DESIO (MI) - Vuoi essere pronto per l’imminente prova costume senza ricorrere a continui ed estenuanti esercizi di fitness, corse improvvisate e faticosi allenamenti coi pesi? E per di più mangiando? A quanto pare è possibile secondo i dettami della “filosofia alimentare” del dottor Alberico Lemme, incontrato da Affari nel suo studio a Desio: “Una vera e propria educazione alimentare in chiave biochimica”, come tiene a precisare...

Alberico Lemme
Vale a dire?
“Vedo il cibo come un farmaco ed è ciò che trasmetto agli allievi, chiamati anche cadetti, che frequentano l’accademia che ho messo su. Faccio un test iniziale in base al quale decido se possono essere ammessi o meno. Poi per telefono ci teniamo costantemente in contatto e in base a ciò che perdono di peso e alle loro reazioni metaboliche (vomito, stanchezza, insonnia…) comunico il menù per i giorni successivi”.

Se i pazienti si rivolgono a lei per dimagrire, per quali motivi alcuni non vengono accettati?
“Il mio è un percorso selettivo: non tutti siamo disposti ad essere educati; si tratta di un’autentica rivoluzione alimentare. Non tutti possono accettare di mangiare cipolle cotte o spaghetti con aglio, olio e peperoncino a colazione oppure frittata con le fragole. Bisogna avere molta forza di volontà e verificare se con la propria forma mentis si è in grado di affrontare il percorso”.

Qual è l’elemento principale che distingue il suo metodo dagli altri?
“Essendo un farmacista valuto l’effetto biochimico dei cibi: gli altri invece valutano la quantità, il peso e la chilocaloria, che non ha nulla a che vedere con l’alimentazione ma è solo un’applicazione della termodinamica. La cioccolata, per esempio, a differenza di quanto si pensa non contiene calorie: è un’eresia, una sciocchezza. Coloro che parlano in questi termini sono dietologi ignoranti, nel senso che ignorano la giusta definizione. Il corpo umano metabolizza, non brucia”.


Che cosa non accettano del suo metodo i suoi colleghi?
“Mi attaccano perché mino il loro terreno e sono l’unico a mettere in crisi il concetto delle calorie affermando il contrario. Sconvolgo un giro miliardario dato che faccio dimagrire con cibo reperibile al supermercato senza pillole o tisane. Se l’obesità aumenta dappertutto è colpa della scienza dietologica e dei medici che non hanno capito nulla. Mi possono capire solo i farmacisti: i medici invece sostengono un solo esame di biochimica al secondo anno di università…”

Ma anche i colleghi farmacisti non sono così morbidi nei suoi confronti…
“In effetti sono contrari anche loro perché rompo l’equilibrio deontologico fra farmacisti e la classe medica: diciamo che costituisco una spina sul fianco, sono scomodo. Si figuri che qui da me sono venuti la moglie e il figlio del vice-presidente dell’Ordine dei farmacisti di Milano e tutti e due sono dimagriti, ma allo stesso tempo l’Ordine continua ad ignorarmi”.

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